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Il progetto si è posto l’obiettivo di trasformare un piccolo bilocale situato in una zona semi industriale della periferia di Lecco, in uno spazio flessibile, adatto alle mutate esigenze dei committenti, una giovane coppia.

Pur mantenendo invariate le posizioni delle destinazioni funzionali dei locali, è stato cambiato il loro sistema di relazione, da spazi chiusi, a luoghi “permeabili”, con una operazione di scucitura e ricucitura, attuata sia con l’utilizzo di arredi fissi, sia con elementi più propriamente scenografici.

Ingresso, disimpegno e cucina vengono accorpati al soggiorno per formare un’unica zona “pubblica”. Tutti i locali mantengono la loro identità ed indipendenza; un elemento monolitico centrale in muratura li separa ed organizza. Ma ne garantisce anche la percezione d’insieme grazie alla sua altezza, inferiore rispetto a quella dei locali, che permette la continuità del plafone.

Al fulcro scultoreo si appoggia il tavolo da pranzo a mensola che separa fisicamente, non visivamente, il soggiorno dalla cucina.
Soggiorno, disimpegno ed ingresso sono invece tenuti insieme dal trattamento delle loro superfici perimetrali, pensate come rivestite dalla successione di nastri orizzontali colorati.

Il bagno è stato reso più vivibile attraverso piccoli interventi locali, sia di natura funzionale che estetica.
La camera da letto, spazio privato per antonomasia, è l’unico locale preservato dalle spinte unificatrici. La sua porta di accesso, a raso muro e priva di coprifili, viene percorsa delle strisce verde salvia del sistema di connessione di soggiorno-ingresso-disimpegno, e sparisce.


casa Maruska (2005)