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Per una serie di ragioni, non solo di natura economica, una giovane famiglia numerosa ha deciso di continuare a risiedere nel proprio appartamento, nonostante risultasse sottodimensionato già rispetto alle esigenze di partenza e che presumibilmente cresceranno insieme ai  tre figli.

Il progetto ha quindi lavorato su due livelli di utilizzo dello spazio:

la razionalizzazione dello spazio reale, con il recupero di volumi tecnici mal gestiti, occupati da arredi mal disposti o percorsi ridondanti; la valorizzazione dello spazio visivo, attraverso una nuova percezione degli ambienti grazie alla pulizia formale e all’utilizzo mirato della luce naturale ed artificiale.

Ogni locale è stato progettato a misura degli specifici fruitori; pur tuttavia, l’utilizzo di colori e materiali costanti per tutto l’appartamento, li tiene insieme, ne costituisce il denominatore comune.

Nella zona giorno, cucina, ingresso e soggiorno dialogano tra loro e con le ampie logge esterne restituendo la sensazione di un unico grande spazio arioso ed articolato, pur mantenendo, ognuno di essi, uno specifico ambiente, dedicato e funzionalmente separato.

Simbolo dell’intervento il “cuboide”, un parallelepipedo di palissandro che dall’ingresso conduce al salotto. Un unico gesto formale accoglie la porta di accesso alla camera singola, una bouserie, armadi-contenitori di varie dimensioni e profondità,  e una stazione multimediale (hi-fi, play station, tv con dvd e home theatre in dolby surround, gestiti da un amplificatore con ingresso anche bluetooth) ma che lascia a vista il solo schermo da 55”.

Tanti contenuti per vivere al passo coi tempi,  in un luogo moderno, ma accogliente come una casa tradizionale.


Bonche (2013)